ALLE ORIGINI DEL REIKI: LA DEA AMATERASU

PREMESSA:

All’interno del Reiki originario vi erano, e vi sono ancora, molti elementi che riportano allo shintoismo, fede animista che crede nei Kami.
Kami è la parola giapponese per indicare una Divinità, un Nume, o uno Spirito Soprannaturale. Sebbene la parola sia talvolta tradotta con “Dio” o “Divinità“, gli esperti di shintoismo specificano che tale traduzione possa causare numerosi fraintendimenti sulla natura di questi esseri.
Mikao Usui conosceva molto bene lo shintoismo: per i giapponesi infatti, la famiglia imperiale veniva identificata come la diretta discendente di Amaterasu Bosatsu.
La Dea Amaterasu, conosciuta come la Dea del Sole, è una delle divinità più venerate nel pantheon shintoista e rappresenta la luce, la vita e la fertilità. Amaterasu ō-mi-kami: “Grande Dea che splende nei cieli” nel contesto buddhista giapponese, è sovente identificata come Amaterasu Bosatsu: un titolo che unisce le sue radici shintoiste con le pratiche e le credenze buddhiste, mostrando la sinergia delle due tradizioni che si è sviluppata nel Giappone medievale. Amaterasu è comunemente indicata come di genere femminile, nonostante il Kojiki, il più antico documento scritto della storia giapponese, dia pochi indizi riguardo al suo genere: il giapponese antico non usava pronomi specifici per i generi. Alcuni testi, come ad esempio lo Hotsuma Tsutae, descrivono Amaterasu come una divinità maschile.

ORIGINE E SIGNIFICATO

Amaterasu è figlia di Izanagi e Izanami, gli Dei progenitori nella mitologia giapponese. La sua nascita avvenne dopo che Izanagi, nel tentativo di purificarsi dopo la visita al regno degli inferi, si lavò il volto. Quando lavò il suo occhio destro, nacque Amaterasu. La figura della Dea è intrinsecamente legata al concetto di luce e mattino, simboleggiando la speranza e la rinascita.
La versione Bosatsu di Amaterasu emerge quando la divinità viene assimilata nel contesto del buddhismo, dove il termine “Bosatsu” si riferisce a un essere illuminato che è impegnato nel raggiungimento dell’illuminazione per aiutare gli altri. Questo passaggio sottolinea non solo l’importanza spirituale di Amaterasu ma anche la sua funzione di guida e protezione per coloro che cercano la salvezza.

RAPPRESENTAZIONI E ICONOGRAFIA

Nell’arte giapponese, Amaterasu è spesso rappresentata con un volto sereno e raggi di luce che irradiano dalla sua figura. Le immagini di Amaterasu Bosatsu tendono a enfatizzare la sua compassione e il suo ruolo di salvezza, riflettendo la filosofia buddhista del Bodhisattva.

CULTO E DEVOZIONE

La Dea Amaterasu è venerata in molti santuari shintoisti, il più famoso dei quali è il Santuario di Ise, considerato la casa della Dea. Il culto di Amaterasu si è evoluto nel corso dei secoli, con pratiche che mescolano elementi del buddhismo, come preghiere e rituali, con le credenze tradizionali shintoiste. Queste interazioni hanno portato a una fusione culturale unica che continua a influenzare la spiritualità giapponese contemporanea.

La dea Amaterasu
La Dea Amaterasu Bosatsu

GIORNI DI BUIO

La storia di Amaterasu è affascinante e carica di significato. Un episodio particolarmente noto è quello in cui Amaterasu si rifugiò in una grotta, portando oscurità nel mondo.
Secondo il mito, Amaterasu era spesso irritata dal comportamento del fratello Susanoo, il Dio del vento e delle tempeste. Dopo un litigio, Susanoo causò caos e distruzione nel mondo e Amaterasu, per sfuggire alla sua frustrazione e al dolore, si nascose in una grotta molto profonda. Con la sua scomparsa, il mondo cadde nell’oscurità e gli altri Dei furono colpiti dalla disperazione.
Per cercare di attirare la Dea all’esterno, gli Dei organizzarono un piano: radunarono vari elementi per creare una festa rumorosa e affascinante. La dea della gioia, Ama-no-Uzume, si esibì in una danza estremamente divertente e provocatoria, suscitando l’ilarità delle altre divinità. Il gran baccanale attirò l’attenzione di Amaterasu, che, incuriosita dal rumore e dalla gente che si divertiva, decise di affacciarsi all’entrata della grotta. Quando Amaterasu vide la radiosità e la gioia degli altri Dei, la sua curiosità la portò ad avvicinarsi sempre di più. Alla fine gli Dei convinsero Amaterasu a uscire dalla grotta, riportando così la luce nel mondo. La sua uscita significava non solo il ritorno della luce e della vita ma anche la riconciliazione tra lei e il fratello Susanoo.

Questa storia rappresenta simbolicamente il ciclo della Luce e dell’Oscurità e il potere della gioia e della comunità nel superare le difficoltà e le divisioni. La leggenda di Amaterasu è quindi un simbolo di speranza e illuminazione, e continua a essere celebrata nella cultura giapponese.

CONCLUSIONI

Amaterasu Bosatsu rappresenta un esempio affascinante di come le tradizioni spirituali possono intrecciarsi e arricchirsi reciprocamente. La sua figura, portatrice di luce e speranza, continua a ispirare e guidare le persone nella loro ricerca di senso e illuminazione. Nel contesto odierno, Amaterasu Bosatsu rimane un simbolo di resilienza e di connessione tra le diverse fedi che caratterizzano la ricca eredità culturale del Giappone.


Roberto Brizzi – Reiki Kenkyukai