Quando la Costanza nella pratica diventa una sfida.

Reiki e costanza
Un praticante in meditazione

In molti anni di insegnamento del Reiki, ho visto “passare” talmente tante persone che ormai ne ho perso il conto. Molti di noi intraprendono un percorso spirituale con buone intenzioni e un forte desiderio di crescita personale. Tuttavia, spesso ci troviamo a lottare con la costanza nelle pratiche spirituali, trovando difficile mantenere una routine regolare e dedicare il tempo necessario per nutrire il nostro mondo interiore. Questo fenomeno solleva importanti domande su ciò che ci impedisce di essere costanti e come possiamo superare tali sfide.

UNA VITA FRENETICA

Una delle ragioni principali per cui molte persone lottano con la costanza nelle pratiche spirituali è la vita quotidiana: frenetica e piena di impegni. Tra lavoro, famiglia, responsabilità domestiche e sociali, può essere difficile trovare il tempo e lo spazio mentale per dedicarsi pienamente alla spiritualità. Questo può portare a un ciclo di sensi di colpa e frustrazione quando non riusciamo a mantenere una pratica regolare.

LE ASPETTATIVE

Un’altra ragione è quella data dalle aspettative, spesso irrealistiche, che possono giocare un ruolo significativo: molte persone si aspettano infatti che la loro pratica spirituale porti risultati immediati e tangibili e, quando questi non si verificano, possono sentirsi scoraggiate e abbandonare così la pratica. È importante ricordare che la crescita spirituale è un processo graduale e che i benefici possono manifestarsi nel tempo, anche se in modi sottili e non immediatamente evidenti.

IL DUBBIO

Altre volte, le persone possono lottare con la costanza nelle pratiche spirituali a causa di dubbi o conflitti interiori riguardanti la propria fede o credenze. Questi dubbi possono rendere difficile impegnarsi pienamente in un percorso spirituale e possono richiedere tempo e riflessione per essere affrontati e risolti. Mi piace ricordare ai miei allievi, che il dubbio non è contrario alla fede ma una parte di essa. Il dubbio è una “brutta bestia” che non dubita mai di se stesso: se questo accadesse vedremo nascere una fede davvero incrollabile.

QUALE APPROCCIO ADOTTARE?

Per superare queste sfide e coltivare la costanza nelle pratiche spirituali, è importante adottare un approccio gentile e compassionevole verso se stessi. Accettare che ci saranno alti e bassi nel percorso spirituale e che, a volte, è normale sentirsi scoraggiati o distanti. Trovare un equilibrio tra la vita quotidiana e la pratica spirituale può richiedere tempo e sforzo, ma è possibile integrare piccoli momenti di spiritualità nella vita quotidiana, anche se solo per pochi minuti al giorno.
Inoltre, potrebbe risultare utile cercare il sostegno di una comunità spirituale o di un insegnante che possa fornire sostegno, guida e ispirazione lungo il percorso. Condividere le proprie esperienze e ricevere incoraggiamento dagli altri può essere estremamente motivante e può aiutare a mantenere viva la fiamma della pratica spirituale.

In definitiva, l’incapacità di essere costanti nelle pratiche spirituali è una sfida comune che molti affrontano nel loro percorso spirituale. Tuttavia, con gentilezza, pazienza e impegno, è possibile superare queste sfide e coltivare una pratica che sia significativa, nutriente e sostenibile nel lungo termine.

Roberto Brizzi – Reiki Kenkyukai